venerdì 24 agosto 2012

Un tempo c'era la natura in equilibrio, oggi invece i territori risparmiati dall'uomo vengono definiti "beni naturali", le Balze rientrano a pieno titolo in questo gruppo, sono un patrimonio culturale che occorre mantenere per non disperdere le nostre radici, per ricevere un'emozione da vivere e gustare in un'atmosfera particolare, perché il bello attira. Sono gialle e spoglie piramidi di terra, che in lontananza fasciano i piedi del Pratomagno, che si erge dinanzi. Un segno inconfondibile del paesaggio Valdarnese , con sopra i paesi dell'altipiano, disposti in fila come in processione con torri e campanili che bucano il cielo come negli affreschi di Masaccio. La Setteponti ricalca un percorso etrusco, che serviva ad unire le due lucumonie di Fiesole e Arezzo; più tardi, in seguito alla conquista dell'Etruria da parte di Roma, la strada fu lastricata e prese il nome di Cassia Vetus. Lungo questo itinerario, erano sorte le prime pievi paleocristiane, costruite per la maggior parte su insediamenti etrusco-romani o su luoghi di culto precristiani. Un esempio da non perdere è la pieve altomedievale a due navate di Gropina, le cui fondamenta sono state riportate alla luce sotto il pavimento della chiesa romanica. 18 sono i sentieri CAI che possono essere percorsi in bici o a piedi, dai quali è possibile ammirare le Balze attraverso vecchie mulattiere che permettono di arrivare, quando è possibile, alla base o in cima alle guglie e godere di una visione suggestiva e unica.