martedì 7 settembre 2010

TOSCANA - C.R. Enduro: MC Etruria (11-12 settembre)

La 5° prova del Campionato Toscano di Enduro si svolgerà sabato 11 e domenica 12 settembre a Bibbiena Stazione (AR).

domenica 22 agosto 2010

ITINERARI NEL PARCO

Domenica 22 Agosto 2010


“La foresta come chiostro”

In collaborazione con la Guida Maura Lucatello

Un sentiero per ammirare il Monte della Verna e gli aspri versanti della “Valle Santa” attraverso la splendida foresta che ispirò San Francesco.

Itinerario Anello del Santuario della Verna attraverso il sentiero delle ghiacciaie

Lunghezza Km 4,5 Dislivello totale: m. 436;; Tempo di percorrenza: ore 3

Difficoltà E (Escursionistico)

Costo: € 7 adulti, € 3 bambini

Ritrovo ore 9,00 Centro visita di Chiusi della Verna




Martedì 24 Agosto 2010

“L’Eremita, l’Acqua e l’Abete” - Il Tempio della Natura, dello Spirito e della Pace -

In collaborazione con la Guida Ennio Dallari

Viaggio nella Foresta di Camaldoli, la più celebre del Parco Nazionale, attraverso la scoperta e la conoscenza dei tre elementi che ne fondarono la storia, la meravigliosa bellezza, la leggenda.

Itinerario:Prato Alla Penna (Mt. 1.248) / Gioghetto (Mt. 1.239) / Bivio Prato Bertone (Mt. 1.330) / Eremo Di Camaldoli (Mt. 1.111)

Lunghezza: km 3,500 disl. salita = mt. 82 disl. discesa = mt. 219 tempo = ore 3 ca

Difficoltà: E (Escursionistico)

Costo: € 7 adulti, € 3 bambini

Ritrovo: ore 9,00 Punto informazioni di Camaldoli
Info e prenotazioni: 0575.559477 Centro Visita del Parco di Badia Prataglia

domenica 15 agosto 2010

IL GUSTO DEI GUIDI


Dal 26 al 29 Agosto 2010 XIV^ edizione de "Il Gusto dei Guidi"
Mostra mercato dei vini di Toscana e dei prodotti tradizionali e biologici casentinesi

" 5° premio Il Gusto dei Guidi" IGT Supertuscan Rossi di Toscana

martedì 20 luglio 2010

EVENTI NELLA PROVINCIA

21/07/2010 - Play Arezzo Art Festival 2010

Presentata ad Arezzo la quarta edizione del PLAY AREZZO ART FESTIVAL, che si terrà dal 21 al 25 luglio in diverse location della città.
Musica, Teatro, Letteratura e Danza sono le protagoniste del Play questʼanno dedicato al tema del “Mito”.


23/07/2010 - Festa Medievale a Laterina - Arezzo

A Laterina (Arezzo) torna la Festa Medievale dal 23 al 25 luglio 2010 per le vie del borgo.
Il grande mercimonio.
Nel castello di Laterina viene siglata la sottomissione di Arezzo a Firenze. Il 5 novembre 1384 la secolare contesa tra Arezzo e Firenze si avviava verso l’epilogo, e proprio nel Castello di Laterina sconfitto e occupato militarmente dall’esercito francese alleato dei fiorentini, Arezzo veniva consegnata a Firenze per 40,000 fiorini.

domenica 4 luglio 2010

EVENTI NEL PARCO

SABATO 10 LUGLIO
“In visita a….” Arboreto Siemoni
In collaborazione con Ufficio Territoriale per la Biodiversità
Visita guidata all’Arboreto Siemoni
Ritrovo ore 16.00 Centro Visita di Badia Prataglia

MERCOLEDI 21 LUGLIO
“Il Parco dei Piccoli”
Laboratorio didattico e animazione per bambini e famiglie.
Ritrovo ore 16.00 Centro Visita di Badia Prataglia

24 LUGLIO - 22 AGOSTO
"Colori del Casentino"
Mostra di pittura - espone Roberta Piemonte
Centro Visita di Badia Prataglia ore 10.00-12.00 16.00-18.00

DOMENICA 25 LUGLIO
“In Bici nel parco”
Percorso ciclo-escursionistico nella Foresta della Lama

MERCOLEDI 28 LUGLIO
“In visita a….” - Vivaio di Cerreta
Visita guidata ai frutteti da collezione.
Ritrovo ore16.00 Punto Informazioni di Camaldoli

GIOVEDI 29 LUGLIO
Serata naturalistica
ore 21.00 – Centro Visita di Badia Prataglia

Per Informazioni e Prenotazioni:
Centro Visita del Parco di Badia Prataglia Tel/Fax 0575/559477

giovedì 1 luglio 2010

IL GIARDINO PROFONDO

Il Giardino Profondo, la festa di libri e di autori che prosegue ad Arezzo sino al prossimo 18 luglio, nei giorni 1, 4 e 5 luglio presenterà tre scrittori di livello assoluto che comprendono una romanziera, una medievista e un famoso uomo di spettacolo: nell’ordine, Marta Morazzoni, Chiara Frugoni e Enrico Vaime.

Marta Morazzoni, straordinaria inventrice di storie quali “La ragazza col turbante” e “Il caso Courrier”, sarà per la prima volta ad Arezzo per presentare il suo ultimo e coinvolgente romanzo ‘musicale’, La nota segreta.
Nel monastero di Santa Radegonda, nella Milano del 1736, vive una ragazza dallo straordinario talento musicale. Il suo nome è Paola Pietra, una giovane contessa in clausura per imposizione della sua illustre famiglia. La voce di contralto, scura e potente, è la sua unica ragione di vita; ma la passione per la musica rappresenta una minaccia per la badessa del convento. Oltre la grata, nel corso delle messe cantate, un diplomatico inglese in missione presso l’arciduca d’Austria nota la sua voce e non la dimentica. Nasce così, da una suggestione del canto, da profumi e immagini rubate, l’amore proibito fra la novizia e Sir John Breval, a cui farà seguito la fuga dal convento sino a Venezia e da lì il viaggio della ragazza per nave in un mare pieno di insidie… Romanzo d’amore, romanzo d’avventura, romanzo di rivendicazione femminile, La nota segreta è un fiume narrativo in piena, che scorre fra intrighi e colpi di scena; al centro, un personaggio femminile straordinariamente consapevole e attuale, nel quale l’autrice si confronta e si riflette in un continuo, sorprendente gioco di specchi.
La musicologa e giornalista Gaia Varon converserà con l’autrice Marta Morazzoni. (giovedì 1 luglio, Madonna del Duomo, Via Oberdan 61).


La celebre medievista Chiara Frugoni presenterà il suo ultimo lavoro La voce delle immagini. Pillole iconografiche dal Medioevo. La Frugoni, già docente a Pisa, Roma e Parigi, si è da sempre occupata di storia utilizzando testi e immagini, considerandoli fonti di pari dignità. Nelle “pillole”, mille anni di immagini di un lungo Medioevo scorrono davanti agli occhi e assumono per la prima volta un senso di racconto altrimenti destinato a restare sepolto solo nelle biblioteche degli eruditi. Una guida ideale a tutti i musei. Affreschi, sculture, mosaici e pale tornano ad essere, grazie a questo viaggio meraviglioso, quello che erano. Storie di incontri, emozioni, sentimenti. Immagini che trovano una parola che racconta. A seconda di come siede, tiene le gambe o muove le mani e il volto, un condannato dice la sua superbia o la sua arroganza, Pilato è tormentato dal dubbio, Maria è sconvolta dal dolore, un peccatore rifiuta la tentazione del demonio. E il gesto famoso delle tre dita levate di Cristo non è solo per benedire, ma può significare anche semplicemente parlare o, se affidato ad altri personaggi e situazioni, legiferare, detenere il potere. E tu, in possesso di una nuova grammatica, molto precisa, molto efficace e molto memorabile, non hai piú davanti solo forme mute e bellissime, ma vere e proprie storie di vita. Si esce dal libro di Chiara Frugoni con nuove chiavi per comprendere ciò che abbiamo a portata di sguardo. Libro imperdibile, giustamente presentato da Paola Refice, direttore del Museo Statale d’Arte Medievale e Moderna di Arezzo (domenica 4 luglio, Madonna del Duomo, Via Oberdan 61).


Il giorno successivo, nell’incantevole scenario di Pomaio, la montagna di Arezzo, Enrico Vaime racconterà la “sua” verità ovvero Anche a costo di mentire. E' questo l’imperativo che anima la terza parte dell’autobiografia di questo protagonista dello spettacolo italiano, della rivista, del varietà, della commedia, della radio e della televisione. Dopo i bestseller Quando la rucola non c'era e I cretini non sono più quelli di una volta, il celebre autore radiotelevisivo questa volta procede senza un disegno preordinato nell’esposizione dei ricordi. C’è la radio, l’amatissima radio, prima di tutto. La musica, le voci, i volti dietro il microfono. I gusti che cambiano, la società in movimento - nell’Italia del cosiddetto boom - che bussa imperiosa alla porta degli studi: e le resistenze, i sussulti della tradizione, Mina e Frank Sinatra contro i vecchi dirigenti dell’emittente di Stato, reduci del ventennio e bellamente sopravvissuti a ogni epurazione. La famiglia, poi. Il personale rapporto con la religione, la spiritualità e lo spiritismo. E, di nuovo, il lavoro di autore: generazioni di attori e di comici che si susseguono nella storia dello spettacolo di casa nostra, in fondo sempre uguali a se stessi, fedeli ad una sorta di “tipo” universale italiano, nella grandezza come nelle miserie.
«A sentir raccontare le cazzate della mia vita si può pensare che non abbia mai fatto niente di pratico, che più che del lavoro mi sia occupato del tempo libero e della vita di relazione». Invece il perugino-romano Vaime, trapiantato nella capitale morale e operosa del Paese, ha lavorato sodo. Ha conosciuto quella Milano “da bere” che nei primi anni Ottanta sembrava destinata ad oscurare la pachidermica Roma di viale Mazzini, con i suoi protagonisti in piena rampante ascesa. Le battute si sprecheranno e saranno fulminanti: a dargli man forte è stato invitato Andrea Scanzi (lunedì 5 luglio, Antico Podere di Pomaio, degustazione offerta a tutti i partecipanti a partire dalle 20.15).


Tutti gli incontri con gli Autori sono ad ingresso gratuito.

sabato 12 giugno 2010

Il Casentino tra natura e spiritualità


Terra di boschi infiniti e di monumenti della fede, di silenzi profondi e di rivoluzioni dell'anima. Questa valle parla il linguaggio della meditazione e del raccoglimento. Qui vincono i colori, dominano le atmosfere, sono le sacre foreste che vi parlano e vi abbracciano. E non è possibile resistere. La spiritualità affiora dalla profondità, così, naturalmente.È quasi commovente. Proverete emozioni senza capire da dove provengono, comunicherete senza che una parola esca dalle vostre labbra, vi sentirete ricchi come mai avreste pensato di essere.

I monaci lo compresero bene prendendosi cura dei boschi e fin dal Medioevo stabilirono la regola fondamentale: chiunque avesse tagliato una pianta avrebbe subito penitenza. Avvolti nelle foreste sono appunto i luoghi della fede come l'Eremo di Camaldoli e il Santuario della Verna, dove Francesco ricevette le stimmate, e da dove si può ammirare un panorama stupendo con l'Arno a segnare la valle.

Quanta Toscana c'è nel Casentino. C'è Dante con i tanti versi che la ricordano, l'Arno, che nasce da qui e che lambisce con le sue acque i suoi paesi, la battaglia di Campaldino tra guelfi e ghibellini, i castelli medievali e i signori, i contadini a faticare nei poderi, i taglialegna a lavorare nei boschi. Non è poi così difficile immaginare quel passato, in questo tentativo verrete aiutati dalla integrità del paesaggio, dalla persistenza di tradizioni popolari e anche da specialità della cucina come la scottiglia e i tortelli di patate. Sapori caratteristici da gustare, antichi racconti da ascoltare, da condividere con gli abitanti di queste terre da sempre accoglienti e amichevoli. Il Casentino è l’Alta Valle dell’Arno racchiusa ad est dai monti de La Verna, di Camaldoli e dell’Alpe di Catenaia, ad ovest dalla catena del Pratomagno.

Attraversata interamente dal fiume Arno, la valle è ricca di boschi di castagni, faggi, querce e abeti, alberi che sono patrimonio naturalistico del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e che caratterizzano particolarmente due luoghi cari alla spiritualità: Camaldoli con l’Eremo e il Monastero e, nel comune di Chiusi della Verna, il Santuario de La Verna dove San Francesco ricevette le stimmate. La storia di questa valle è strettamente legata ai Conti Guidi di Poppi che costruirono castelli nella stessa località, così come a Romena, Porciano, Montemignaio, Castel San Niccolò.

Interessanti sono la pieve dei Santi Ippolito e Cassiano, la chiesa di San Lorenzo con terrecotte robbiane, l’Oratorio delle Sacre Stimmate e piazza Tarlati con la torre, Ortignano Raggiolo con una bella pieve romanica e un Museo della castagna. Poco oltre Poppi con il suo imponente castello e il suo centro storico con l’Oratorio della Madonna del Morbo e l’abbazia di San Fedele. Castel San Niccolò e Montemignaio sono due particolari esempi di borghi arroccati edificati intorno a castelli, ancora oggi visitabili. Pratovecchio, borgo natale di Paolo Uccello è raccolto intorno alla piazza centrale nella quale si affaccia la Propositura. Poco lontano la pieve di San Pietro a Romena e il castello di Romena. L’ultimo paese del Casentino è Stia, dalla caratteristica architettura a portici disposti lungo la via centrale. Sulla piazza è l’elegante pieve di Santa Maria Assunta che custodisce opere di straordinaria bellezza. Adagiata sulla collina è l’imponente torre del castello di Porciano.

Terra questa di antiche tradizioni che ancora oggi rimangono nell'artigianato: il "panno casentinese", tessuto di lana dai colori brillanti come l'arancione e il verde bottiglia, il ferro battuto e la pietra lavorata. La gastronomia offre piatti semplici: piatti di pastori che ricordano la transumanza (la scottiglia o l'acquacotta), piatti contadini come i tortelli di patate e poi ancora formaggi, prosciutto, miele e castagne, tutti oggi utilizzati per far gustare ai visitatori delle ottime portate

domenica 6 giugno 2010

IO MI VEDO COSì - MOSTRA FOTOGRAFICA


Il Centro Italiano della Fotografia d'Autore (CIFA) che ha sede in Bibbiena, è un organismo della Federazione Italiana Associazioni Fotografiche (FIAF), fondato con lo scopo di promuovere la cultura fotografica italiana. Ogni anno l’evento più importante organizzato dal CIFA è quello di inizio estate. Il titolo della mostra che sarà inaugurata il 12 giugno e che durerà fino al 5 settembre 2010 è:

“Io. Mi vedo così. Autoritratti fotografici”

La mostra, ospitata nei prestigiosi locali del CIFA a Bibbiena (AR), sarà suddivisa in quattro sezioni: una ad invito dedicata ai nomi più famosi della fotografia italiana, una aperta a tutti i fotografi tesserati FIAF, una terza riservata alle scuole del territorio in cui ha sede il Centro e una quarta sezione dedicata alla community di Flickr.

FIAF e CIFA vogliono quindi con questa iniziativa dare spazio alla creatività dei fotografi presenti sulla più grande community fotografica del mondo, per metterne in evidenza i talenti e creare un ponte tra la storica e sempre viva realtà della FIAF e l’entusiasmo di chi trova nel canale web una modalità di ispirazione, espressione e condivisione insostituibile.
L’occasione di veder esposte fotografie in uno dei luoghi di eccellenza deputati alla fotografia italiana di osservare un grande mosaico di immagini che riflettono la personalità e la creatività degli appassionati di fotografia.
Fotografarsi è un momento di ricerca, intimo ed espressivo, durante il quale usiamo la fotografia per scoprire qualcosa di noi, cercando di mettere un ponte tra il sentire nascosto e l’aspetto esteriore. E’ come guardarsi in uno specchio magico che conserva la memoria di un attimo di grande emozione.

http://www.centrofotografia.org/index2.html

giovedì 3 giugno 2010

Casentino Bike 2010 5-6 Giugno 2010.

Casentino Bike 2010, 18^ edizione.
La Casentino Bike è una gara di gran fondo della Federazione ciclistica italiana con assegnazione di punti Top-Class.
La manifestazione si svolge sul percorso permanente che si sviluppa su un totale di 52 Km ed un dislivello superiore a 100 mt.
Sabato 5 Giugno alle 16 sono confermate la Mini Casentino Bike per bambini dai 6 ai 13 anni e la sera la cena per gli atleti e gli ospiti.
La partenza e l' arrivo si svolgeranno presso il centro commerciale "il Casentino"( Bibbiena loc. il Palazzetto ), dove saranno allestiti gli stand per le iscrizioni ,la distribuzione dei pacchi gara e la premiazione.

mercoledì 19 maggio 2010

FESTA DEI PARCHI 2010


Tutte le aree protette della provincia di Arezzo festeggiano la Giornata Europea dei Parchi con un evento che si svolgerà nella Riserva Naturale Valle dell’Inferno e Bandella, organizzato dalla Provincia di Arezzo in collaborazione con i gestori dei Centri Visita e delle strutture di servizio, con le Guide Ufficiali e i promotori delle iniziative in programma nel 2010.
Sono previste passeggiate, visite in barca, divertenti laboratori, spettacoli ed animazioni teatrali e musicali, che offriranno a grandi e piccoli occasioni piacevoli per vivere la natura. Anche in caso di maltempo sono previste attività al coperto presso i Centri Visita.
Una grande festa per tutti!
Informazioni: www.parcoforestecasentinesi.it

martedì 18 maggio 2010

WEEK-END DEL VINO VISITE IN CANTINA


dal 22 maggio al 2 ottobre 2010 le cantine della Strada del Vino terre di Arezzo aprono ogni fine settimana dalle 15 alle 19 una ottima occasione per visitare le cantine e quando possibile anche i vigneti e degustare i vini aziendali insieme ai produttori, non occorre prenotazione costo previsto 5euro a persona

lunedì 26 aprile 2010

Il Gelso

Nel mio giardino c’è un vecchio gelso.

Dicono abbia centocinquanta anni, e io mi fido. ... Mostra tutto

Ceppo non endemico, messo a dimora da qualche lontano abitatore di questa colonica, che di anni ne ha cento di più, perché gemmasse seta da filare. Ha udito a fondovalle echi e spari di un’unità d’Italia troppo annunciata per fare fiasco. Quasi un secolo dopo ha fatto da spalliera a qualche partigiano, che in questa casa si rifugiò, ne fece un forno e una mensa per compagni clandestini come lui e qualche anno fa, passeggiando da queste parti con cinquant’anni di più sulla spina dorsale — ma con gli occhi di allora — cercò la casa e stentò a riconoscerla in ciò che è diventata. Il gelso, quello il vecchio partigiano lo riconobbe al primo colpo e non lo trovò affatto cambiato.

Non dà più more, chi può ormai dire da quanto tempo. Inclinato di quaranta gradi, senza sgarrare una primavera vegeta in un discrimine stretto tra la rovina e l’eternità. Non ha frutti ma radici sì, grandi, a fil di prato come scavi di talpa. Ed è cavo. Mia figlia, a quattro anni, ci si avventurava fingendosi Alice delle Meraviglie che precipita nel Paese omonimo.

Il gelso mi sta chiedendo, a modo suo, di non essere né vago né reticente. Ci tiene a chiarire che il suo piegarsi non è da decenni un venir giù, una resa. È uno stato d’animo. Una rappresentazione. Precoce per via di una terra argillosa e cedevole, ad assecondare una tramontana che qui sullo spiazzo arriva da secoli diritta come una schioppettata. Proseguita a sfida della gravità e della morte, per riconoscenza verso la zolla che lo nutre e per non abbandonarla ad altri metri di porcile ieri, o a una frivola aiuola di fiori esotici oggi, qui, in piena etruria. Ora è una pendenza, accentuata dicevo, che più niente ha a che fare con la gravità.

La corteccia mi guarda con solchi di sughero, e sinceramente non so se in questa petizione di pubblicità mi riconosca o mi confonda — quanti ne avrà visti come me, aggirarsi con panni diversi su questa vecchia aia e tutti con un pago, effimero senso di proprietà. Quanti uomini e quante donne gli avranno solleticato il tronco e, approfittando del suo sostegno anatomico, senza saperlo gli avranno lasciato in un’impronta calda di vita l’invito a non cedere a gennaio, ad aspettare un altro aprile.

Ma al tramonto, finito l’autunno, qui si va a teatro... il gelso spoglio, di profilo, sembra proprio stiracchiarsi mentre si intaglia nella ruggine diffusa del sole che scollina il pratomagno, e il suo pendere si tende come una mano alla vallata che, simile a una matrona sdraiata su un’ottomana, lo guarda indolente con i suoi cento sospiri di lucignolo. È il suo pubblico di habitués, la sua platea stanziale.

Ci sarà dunque un nuovo inverno per lui, e altra neve, passeggera appena più di me, verrà a scontornarne dolcemente i rami, rugosi come vecchi guitti che non cessano di calcare la scena, perché lo spettacolo — il suo — va avanti.

mercoledì 3 marzo 2010

un primo itinerario

Via Romea e via Francigena, chilometri di gusto sulla strada del “pellegrino gourmet”

Si cammina e si mangia “lento” lungo il tratto toscano della via Romea e del suo innesto sulla via Francigena, la strada tracciata nel 990 dal vescovo Sigerico di ritorno da Roma a Canterbury.
Per tutto il Medioevo, fino al XIV secolo, chiunque provenisse dai paesi delle Alpi centrali ed orientali e volesse raggiungere l’Italia centrale e Roma, sapeva che la via più breve e più facile era quella dell'Alpe di Serra. Questa strada, nota come via Romea, ha visto il passaggio di numerosi imperatori germanici, re ed eserciti, ancor più numerosi dei pellegrini, in transito fra la Germania e Roma. Esistono documenti e mappe del XIII secolo che descrivono ed illustrano questa antica mulattiera che attraversa anche il Casentino, considerata all'epoca una delle massime arterie per le comunicazioni fra il nord Europa, Roma e Gerusalemme. Dal Passo di Serra il percorso scendeva dunque nel Casentino dirigendosi verso Arezzo ed innestandosi nella Via Francigena ad Acquapendente. Il pellegrino buongustaio può alimentare il corpo e lo spirito seguendo la qualità assaggiando cibi di antichissima tradizione che molto probabilmente anche i viandanti utilizzarono per rifocillarsi nel cammino. Un excursus storico-gastronomico che tocca le tappe di un cammino che da spirituale diventa anche mangereccio. Perché questi alimenti che ora sono stati elevati al grado di prelibatezze gastronomiche, sono prodotti ancora oggi secondo le tradizioni antiche, e non sono altro che la base dell’alimentazione delle popolazioni che qui vivono.

1° giorno: La Vallesanta Rimbocchi Corezzo Frassineta La Verna 30km
Corezzo - patria del tortello alla lastra - Corezzo è un piccolo borgo situato a 760 metri s.l.m. nel cuore delle foreste Casentinesi. Il tortello è una specialità gastronomica tipica della montagna tra Romagna e Toscana ripieno con patate lesse condite da un sugo vegetale cui si aggiungono pecorino, parmigiano, uova, burro, noce moscata insieme alle patate o in completa sostituzione di esse possono essere utilizzati il cavolo (verza, cappuccio o nero) e/o la zucca. Vengono cotti sopra una lastra di pietra serena. Questa pietra, con la sua particolare ruvidità, dona al tortello il suo sapore e colore caratteristici. La sagra è a metà agosto.
Frassineta – La strada per arrivarci è fiancheggiata da un paesaggio stupendo che spazia su boschi, prati e ruscelli. La struttura del paese è tipicamente medievale. All'entrata troviamo la chiesa ed una torre di avvistamento, da cui partivano le muraglie di fortificazione oggi inglobate nelle case. Di fronte alla chiesa, su una collinetta che fiancheggia la strada, possiamo vedere un'antica cappellina che racchiude una Maestà venerata dagli abitanti del luogo. La chiesa del paese, dedicata a S. Egidio, è con l'abside rivolta verso il fondovalle ed il campanile ribassato rispetto all'altezza originaria. Da Frassineta si gode di una maestosa vista su tutta la giogaia montana che va dal monte Zuccherodante (m. 1224) al Montalto (m. 1291) al Poggio Tre Vescovi ( m. 1232) per giungere fino al Monte Penna.
Rimbocchi - noto per il buon pane che vi si produce.
Giampereta (m.825) - primo borgo della Vallesanta. All'ingresso del piccolo nucleo troviamo la chiesetta di S. Maria e S. Silvestre, ben restaurata come del resto tutte le abitazioni del borgo.
La Verna - uno dei più importanti luoghi della Fede del mondo occidentale. Il santuario, fondato da S. Francesco nel 1214 e meta di molti suoi viaggi e soggiorni, si è sviluppato nei secoli, arricchendosi di edifici ed opere d'arte. Sono qui da visitare la Chiesa di S. Maria degli Angeli, la prima costruita a La Verna, risalente al 1216-17 e contenente terrecotte policrome di Andrea della Robbia; la Basilica di Santa Maria Assunta, costruita fra il 1348 ed il 1509, con al suo interno altre terrecotte robbiane e un monumentale organo cinquecentesco di rara qualità che ospita ogni estate il Festival Internazionale di Musica d'Organo; la cappella di Santa Maria Maddalena, dove si conserva, sull'altare, la pietra su cui sedette Cristo quando apparve a S. Francesco; il Sasso Spicco, gigantesca fenditura nella roccia presso cui il Santo sostava in preghiera; il “letto di S. Francesco”; il corridoio delle Stimmate, costruito nel 1578 ed affrescato nel nostro secolo dal pittore Baccio Maria Bacci; la Cappella delle Stimmate, risalente al XIII secolo, il luogo più sacro del Monte, ove Francesco “da Cristo prese l'ultimo sigillo”; il “Quadrante”, piazzale centrale del Santuario dal quale si gode di uno stupendo panorama. Sono presenti all'interno del complesso religioso molte altre cappelle, chiostri ed oratori, oltre al convento, assai vasto, ove vivono i frati francescani. Da non perdere la processione dell’ora nona (ore 15) con canti gregoriani.