mercoledì 3 marzo 2010

un primo itinerario

Via Romea e via Francigena, chilometri di gusto sulla strada del “pellegrino gourmet”

Si cammina e si mangia “lento” lungo il tratto toscano della via Romea e del suo innesto sulla via Francigena, la strada tracciata nel 990 dal vescovo Sigerico di ritorno da Roma a Canterbury.
Per tutto il Medioevo, fino al XIV secolo, chiunque provenisse dai paesi delle Alpi centrali ed orientali e volesse raggiungere l’Italia centrale e Roma, sapeva che la via più breve e più facile era quella dell'Alpe di Serra. Questa strada, nota come via Romea, ha visto il passaggio di numerosi imperatori germanici, re ed eserciti, ancor più numerosi dei pellegrini, in transito fra la Germania e Roma. Esistono documenti e mappe del XIII secolo che descrivono ed illustrano questa antica mulattiera che attraversa anche il Casentino, considerata all'epoca una delle massime arterie per le comunicazioni fra il nord Europa, Roma e Gerusalemme. Dal Passo di Serra il percorso scendeva dunque nel Casentino dirigendosi verso Arezzo ed innestandosi nella Via Francigena ad Acquapendente. Il pellegrino buongustaio può alimentare il corpo e lo spirito seguendo la qualità assaggiando cibi di antichissima tradizione che molto probabilmente anche i viandanti utilizzarono per rifocillarsi nel cammino. Un excursus storico-gastronomico che tocca le tappe di un cammino che da spirituale diventa anche mangereccio. Perché questi alimenti che ora sono stati elevati al grado di prelibatezze gastronomiche, sono prodotti ancora oggi secondo le tradizioni antiche, e non sono altro che la base dell’alimentazione delle popolazioni che qui vivono.

1° giorno: La Vallesanta Rimbocchi Corezzo Frassineta La Verna 30km
Corezzo - patria del tortello alla lastra - Corezzo è un piccolo borgo situato a 760 metri s.l.m. nel cuore delle foreste Casentinesi. Il tortello è una specialità gastronomica tipica della montagna tra Romagna e Toscana ripieno con patate lesse condite da un sugo vegetale cui si aggiungono pecorino, parmigiano, uova, burro, noce moscata insieme alle patate o in completa sostituzione di esse possono essere utilizzati il cavolo (verza, cappuccio o nero) e/o la zucca. Vengono cotti sopra una lastra di pietra serena. Questa pietra, con la sua particolare ruvidità, dona al tortello il suo sapore e colore caratteristici. La sagra è a metà agosto.
Frassineta – La strada per arrivarci è fiancheggiata da un paesaggio stupendo che spazia su boschi, prati e ruscelli. La struttura del paese è tipicamente medievale. All'entrata troviamo la chiesa ed una torre di avvistamento, da cui partivano le muraglie di fortificazione oggi inglobate nelle case. Di fronte alla chiesa, su una collinetta che fiancheggia la strada, possiamo vedere un'antica cappellina che racchiude una Maestà venerata dagli abitanti del luogo. La chiesa del paese, dedicata a S. Egidio, è con l'abside rivolta verso il fondovalle ed il campanile ribassato rispetto all'altezza originaria. Da Frassineta si gode di una maestosa vista su tutta la giogaia montana che va dal monte Zuccherodante (m. 1224) al Montalto (m. 1291) al Poggio Tre Vescovi ( m. 1232) per giungere fino al Monte Penna.
Rimbocchi - noto per il buon pane che vi si produce.
Giampereta (m.825) - primo borgo della Vallesanta. All'ingresso del piccolo nucleo troviamo la chiesetta di S. Maria e S. Silvestre, ben restaurata come del resto tutte le abitazioni del borgo.
La Verna - uno dei più importanti luoghi della Fede del mondo occidentale. Il santuario, fondato da S. Francesco nel 1214 e meta di molti suoi viaggi e soggiorni, si è sviluppato nei secoli, arricchendosi di edifici ed opere d'arte. Sono qui da visitare la Chiesa di S. Maria degli Angeli, la prima costruita a La Verna, risalente al 1216-17 e contenente terrecotte policrome di Andrea della Robbia; la Basilica di Santa Maria Assunta, costruita fra il 1348 ed il 1509, con al suo interno altre terrecotte robbiane e un monumentale organo cinquecentesco di rara qualità che ospita ogni estate il Festival Internazionale di Musica d'Organo; la cappella di Santa Maria Maddalena, dove si conserva, sull'altare, la pietra su cui sedette Cristo quando apparve a S. Francesco; il Sasso Spicco, gigantesca fenditura nella roccia presso cui il Santo sostava in preghiera; il “letto di S. Francesco”; il corridoio delle Stimmate, costruito nel 1578 ed affrescato nel nostro secolo dal pittore Baccio Maria Bacci; la Cappella delle Stimmate, risalente al XIII secolo, il luogo più sacro del Monte, ove Francesco “da Cristo prese l'ultimo sigillo”; il “Quadrante”, piazzale centrale del Santuario dal quale si gode di uno stupendo panorama. Sono presenti all'interno del complesso religioso molte altre cappelle, chiostri ed oratori, oltre al convento, assai vasto, ove vivono i frati francescani. Da non perdere la processione dell’ora nona (ore 15) con canti gregoriani.

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